Una favola per il cuore

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CALDOMORBIDI e FREDDORUVIDI

C’era una volta un luogo, molto molto tempo fa, dove vivevano delle persone felici. Due di queste persone, Vera e Luca, vivevano con i loro due figli Elisa e Marco.
In quei giorni felici, quando un bambino nasceva, trovava sempre nella sua culla un piccolo, soffice e caldo sacchetto morbido. E quando il bambino infilava la sua manina nel sacchetto, poteva sempre estrarne un… CALDOMORBIDO!
I CALDOMORBIDI a quel tempo erano molto diffusi, perché in qualunque momento una persona ne sentisse il bisogno, poteva prenderne uno e subito si sentiva calda e morbida a lungo.
Vivere con abbondanti CALDOMORBIDI era, per gli abitanti di questo paese, oltre che un grande piacere, una necessità. Essi sapevano, infatti, da rari casi che si erano manifestati, che la mancanza di CALDOMORBIDI poteva portare ad una strana malattia che avrebbe, piano piano, curvato la spina dorsale e addirittura, in certi casi, fatti prima appassire e poi morire.
Naturalmente in quei giorni era molto facile avere dei CALDOMORBIDI. Si incontrava sempre qualcuno che ne dava e qualcuno che ne prendeva. Qualche volta perché richiesti, altre perché era un piacere distribuirne. NON C’ERA NESSUN IMBARAZZO NEL RICEVERLI, NEL DARLI, NEL CHIEDERLI.
Quando uno, cercando nel suo sacchetto, tirava fuori un CALDOMORBIDO, questo aveva la dimensione di un piccolo pugno di bambino che subito, vedendo la luce del giorno, sorrideva e sbocciava in un grande e vellutato CALDOMORBIDO. E quando veniva posto sulla spalla di una persona, o sulla testa, o sul petto e veniva accarezzato, piano piano si scioglieva, entrava nella pelle e permetteva subito a questa persona di sentirsi bene a lungo. La gente si frequentava molto e si scambiava CALDOMORBIDI. Naturalmente erano sempre GRATIS e averne a sufficienza non era mai un problema.
Con questa abbondanza di CALDOMORBIDI, in quel paese tutti erano felici, caldi e morbidi la maggior parte del tempo.
Ma un brutto giorno la strega cattiva, che viveva da quelle parti, si arrabbiò perché nessuno aveva bisogno di lei, delle sue pozioni e dei suoi unguenti. Allora studiò un piano diabolico.
In una bella mattina di aprile, mentre Vera giocava felice in un prato con i bambini, avvicinò Luca e gli sussurrò all’orecchio:”Guarda come Vera sta sprecando tutti i suoi CALDOMORBIDI dandoli ad Elisa. Sai, se Elisa li prende tutti, può darsi che alla fine non ne rimangano più per te.”
Luca rimase a lungo pensieroso. Poi si voltò verso la strega e disse:”Intendi dire che non troveremo più un CALDOMORBIDO nel nostro sacchetto ogni volta che lo cercheremo?” e la strega trionfante:”Proprio così! Quando saranno finiti non ne avrai assolutamente più!” e volò via sghignazzando. Luca fu molto colpito da quelle parole e da quel momento cominciò ad osservare e a ricordare tutte le volte che Vera dava CALDOMORBIDI a qualcun altro.
Da allora prese ad essere timoroso e turbato, perché gli piacevano i CALDOMORBIDI di Vera e non voleva proprio rimanerne senza. Così cominciò ad intristirsi tutte le volte che vedeva Vera dare un CALDOMORBIDO a qualcun altro. E poiché Vera gli voleva molto bene, smise di regalare CALDOMORBIDI agli altri riservandoli solo per lui.
I bambini, vedendo questo, cominciarono a pensare che fosse cosa cattiva dare CALDOMORBIDI a chiunque e in qualsiasi momento si desiderasse darli o riceverli.
Piano piano, senza neanche accorgersene, diventarono sempre più timorosi di perdere qualcosa. Tenevano d’occhio i loro genitori e, quando vedevano che uno dava un CALDOMORBIDO all’altro, impararono a mostrarsi tristi. Dunque i loro genitori se ne davano sempre di meno e di nascosto, perché pensavano che, in tal modo, non li avrebbero fatti soffrire.
Sappiamo bene come sono contagiosi i timori. Infatti, in men che non si dica, queste paure si sparsero per tutto il paese e ben presto le persone si scambiavano sempre meno CALDOMORBIDI.Nonostante ciò, potevano trovare sempre nel loro sacchetto un CALDOMORBIDO, quando lo cercavano. Ma cominciarono a cercare sempre meno, diventando intanto sempre più avari.
Ben presto si cominciò a sentire la mancanza dei CALDOMORBIDI e la gente sentiva meno caldo e meno morbido.
Poi alcuni di loro cominciarono ad incurvarsi e ad appassire e, talvolta, qualcuno perfino moriva.
Quella malattia che era così rara prima della venuta della strega, ora colpiva sempre più spesso.
Gli affari della strega andarono presto a gonfie vele. Le sue pozioni e i suoi unguenti andavano a ruba. Ma le persone non sembravano stare meglio. La situazione peggiorava di giorno in giorno e la strega cattiva, che in realtà non aveva convenienza nel fatto che la gente morisse, escogitò un nuovo piano.
Fece distribuire a ciascuno un sacchetto apparentemente simile a quello dei CALDOMORBIDI, soltanto che era…freddo.

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Dentro il sacchetto della strega c’erano, infatti, i FREDDORUVIDI che facevano sentire la gente fredda e ruvida, non calda e morbida.
Il piano della strega era ben studiato: i FREDDORUVIDI impedivano, infatti, che la schiena della gente si incurvasse più di tanto e, anche se sgradevoli, servivano per tenere in vita le persone.
Così, tutte le volte che qualcuno diceva:”vorrei un CALDOMORBIDO” la gente, che era arrabbiata e intristita, rispondeva:”Non ti posso dare un CALDOMORBIDO, non ne ho neanche per me, gradisci un FREDDORUVIDO?”
A volte capitava che due persone che passeggiavano insieme pensavano, ad un certo punto, che avrebbero potuto scambiarsi un CALDOMORBIDO. Ma, aspettando ciascuno che fosse l’altra persona ad offrirli, finivano per cambiare idea e, alla fine, quello che si scambiavano erano invece dei FREDDORUVIDI.
Stando così le cose, certo la gente non moriva più con la frequenza di prima, ma un sacco di persone erano sempre infelici e sentivano troppo freddo e troppo ruvido.
Questo fu un periodo d’oro per gli affari della strega, che appariva come colei che salvava la gente da questa misteriosa epidemia.
La situazione era preoccupante.
I CALDOMORBIDI, che una volta erano disponibili come l’aria, divennero un bene prezioso e questo fece sì che la gente fosse disposta ad ogni sorta di cose pur di averne.
Altri parevano aver rinunciato per sempre ai CALDOMORBIDI, davano e prendevano FREDDORUVIDI.Altri ancora avevano inventato dei trucchi per camuffare i FREDDORUVIDI: gli davano un’apparenza piacevole e morbida e li spacciavano per CALDOMORBIDI. Questi venivano chiamati”CALDOMORBIDI DI PLASTICA” e combinavano guai ancora maggiori.
Per esempio, quando due persone volevano scambiarsi dei CALDOMORBIDI, pensavano che si sarebbero sentiti bene, ma succedeva che nulla cambiava: continuavano a sentirsi come prima e anche un po’peggio. Ma poiché pensavano in buona fede di essersi scambiati dei CALDOMORBIDI genuini, rimanevano molto confusi e disorientati non comprendendo che il loro freddo e le loro sensazioni sgradevoli erano il risultato del fatto che si erano scambiati FREDDORUVIDI.
La situazione era sempre più grave. I CALDOMORBIDI diventavano sempre più rari e adesso guardati anche con sospetto: “Sarà un CALDOMORBIDO genuino o contraffatto? O forse mi arriverà un FREDDORUVIDO?” C’era dovunque paura… diffidenza… tristezza e tutto questo era iniziato il giorno in cui la strega aveva convinto le persone che a forza di scambiarsi CALDOMORBIDI, nel momento del bisogno, non ne avrebbero più trovati nel loro sacchetto.
Un giorno una graziosa e florida donna nata sotto il segno dell’Acquario, giunse in quel paese sfortunato. Poiché non provava nessun timore che i suoi CALDOMORBIDI finissero, li donava liberamente, anche quando non erano richiesti.
Naturalmente erano molti quelli che la disapprovavano, anche perché pensavano che questo fosse sconveniente, soprattutto per l’educazione dei bambini.
Ma lei piaceva molto ai bambini, tanto che la cercavano in ogni momento. Così anche i bambini cominciarono a provar gusto a dare CALDOMORBIDI agli altri, se ne avevano voglia.
Poiché c’erano molti bambini, forse più dei benpensanti… apparve subito chiaro che la cosa era molto difficile da contenere.
A questo punto sarebbe interessante sapere come andò a finire…
Quella trasformazione si sparse ovunque nel paese e forse toccò anche il luogo dove voi vivete. E se volete, e io sono sicuro che voi volete, potete unirvi ai bambini nell’offrire, nel chiedere, nel ricevere tanti CALDOMORBIDI genuini. In questo modo non vi sarà più il rischio che la vostra spina dorsale si ripieghi facendovi appassire e vivrete sempre sani e felici.


Questa favola è stata scritta dallo psichiatra Claude Steiner, uno dei primi analisti transazionali che si è occupato di CAREZZE.

Nel suo libro “LE CAREZZE COME NUTRIMENTO, spiega in modo fantastico l’importanza del contatto fisico in ogni rapporto di affetto, a partire da quello tra genitori e figli.
“LE CAREZZE SONO QUELLE CHE TRASFORMANO UN NEONATO IN UN BAMBINO, UN BAMBINO IN UN ADOLESCENTE E UN ADOLESCENTE IN UN UOMO O IN UNA DONNA”

..C’è da rifletterci insieme..cari viandanti del cuore

La versione originale di questa favola si intitola “Warm Fuzzy Tale” pubblicato nel ’69 è corredato di splendide illustrazioni

copertina del libro

(clicca su foto)
Per conoscere meglio CLAUDE STEINER, vai su

http://www.emotional-literacy.com/

Per una spiegazione dei Principi base dell’Analisi Transazionale,
vedere la pagina Web:
http://www.emotional-literacy.com/coreit.htm

3 pensieri riguardo “Una favola per il cuore

  1. Cara Nunzy, sai che non ce l’ho fatta a leggere questa fiaba? Mi ha ricordato il nostro angolo, una volta pieno di caldomorbidi, e in un brutto giorno, assolutamente a tradimento, abbiamo trovato dei freddoruvidi.

    Credevo che l’avessi scritta tu, poi sono arrivata alla fine, autore, e q.a.

    Conosco l’analisi transazionale, anche quella mi ha appassionato parecchio, e conosco l’importanza delle carezze, nel senso di conforto e gratificazione, e non solo perché studiate…

    Passerà cara Nunzy, passerà…

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